Regolamento (UE) 2021/2115: Interventi a favore del settore dell’apicoltura Annualità 2024

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“obiettivi concreti e non ideologici con spirito di unitarietà”


Caro/a Socio/a,

 

il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori italiani a causa delle avversità meteorologiche, delle fitopatie, degli elevati costi di produzione e di una congiuntura di mercato molto complessa. La nostra Confederazione ha avanzato strategie e proposte che consentissero al settore di far fronte ai numerosi problemi e sviluppare una visione forte per il futuro.

Dalla Conferenza economica di febbraio scorso alla più recente Assemblea nazionale di fine novembre, abbiamo attivato un confronto serrato con le istituzioni nazionali ed europee, come con i principali stakeholders, sottoponendo ai decisori politici il nostro Piano nazionale per l’agricoltura.

Abbiamo presentato un documento, con obiettivi e misure, per accrescere il peso

economico e la forza negoziale del settore, incentivarne il ruolo e il presidio ambientale, mettere l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne, salvaguardare i servizi e le attività sociali, cruciali per i territori rurali, e consolidare la crescita dell’export agroalimentare Made in Italy. Allo stesso tempo, per affrontare le grandi emergenze, crisi climatica e fauna selvatica in primis, ma anche questioni annose come la carenza di manodopera e il tema della semplificazione burocratica.

Il 26 ottobre scorso, ben consapevoli della situazione drammatica e dell’importanza, urgente, di dare voce al comparto, siamo scesi in piazza a Roma, con la nostra mobilitazione nazionale, sotto lo slogan “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri”, per rivendicare la centralità dell’impresa agricola e del suo reddito. Una manifestazione, fortemente voluta, che ha visto in Piazza Santi Apostoli 3 mila agricoltori arrivati da tutta Italia per esprimere, civilmente, tutto il dissenso e malessere delle imprese agricole e presentare le istanze più dirimenti per il settore.

Oggi, ciò che sta avvenendo oltralpe non va certo sottovalutato e mi offre l’occasione di

evidenziare le nostre azioni e il valore del confronto, nelle sedi opportune, tra organismi accreditati e istituzioni e interlocutori economici. Nel nostro agire ci siamo posti obiettivi concreti e non ideologici con spirito di unitarietà che fa parte del nostro Dna.

Questa mia comunicazione vuole evidenziarti quanto emerso nella recente Assemblea Nazionale che rappresenta la posizione di Cia-Agricoltori Italiani, rispetto ad asset prioritari per il settore:

 

Valore lungo la filiera – Stiamo proponendo una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto garantendo l’equo compenso, certificato e incentivando gli accordi di filiera.

 

Centralità aree interne e agricoltura familiare – Proponiamo norme che valorizzino il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, dove è necessario uno snellimento burocratico e il riconoscimento economico per chi, da sempre, agisce come custode del territorio.

 

Consumo di suolo zero – Partendo dalle esperienze legislative di alcune regioni, proponiamo una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo. Quindi, il no a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra.

 

Risorsa acqua – Subito un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi, che, insieme a soluzioni aziendali, facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico.

 

Emergenza fauna selvatica – Raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed

applicabile la legge nazionale, fornendo così lo strumento applicativo alle regioni.

 

Revisione della Pac – Questa Pac non funziona, troppa burocrazia e inapplicabilità degli eco- schemi che colpevolizzano l’agricoltura e gli sottraggono importanti risorse. Va abolito, immediatamente, l’obbligo al 4% di incolto. Occorre, dunque, stringere i tempi e intervenire efficacemente per una Pac non più punitiva, ma incentivante, capace di orientare le risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio.

 

Crisi climatica – Puntare sulla ricerca agricola, anche varietale, per ridurre i costi di

produzione e aumentare la redditività delle imprese. Le Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) siano una priorità, per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici. Fitofarmaci – Non possiamo rinunciare, per imposizioni normative comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.

 

Mercati – Serve una maggiore attenzione alla politica commerciale europea, in particolare sul

Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole negli scambi.

 

Queste sono alcune delle molteplici sfide che, come Cia-Agricoltori Italiani, abbiamo riconosciuto e accolto da protagonisti attivi del confronto, del dibattito e del dialogo con le istituzioni nazionali ed europee. Prima ancora continuando ad ascoltare voi, anima della nostra agricoltura e di un intero Paese. Questo è, e resta, il nostro impegno per un’agricoltura davvero al centro.

 

La nostra mobilitazione partita il 26 ottobre a Roma, con il tuo supporto, continuerà in

Europa perché siamo convinti che l’agricoltura non è il problema ma la soluzione!

 

Cristiano Fini – (Presidente Cia Nazionale)


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CORSO POTATURA OLIVO – 2024

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CORSO POTATURA OLIVO – 2024


Il CIPA-AT Cia Grosseto organizza come ogni anno il “Corso Potatura Olivo”, che mira a fornire le competenze tecniche di base per la potatura dell’olivo nelle principali forme di allevamento, ed è indirizzato ad utenti che operino in ambienti di coltivazione dell’olivo sia per hobby che per lavoro. L’attività prevede 20 ore totali di cui 15 ore di lezione pratica in campo, e inizierà il 29 febbraio 2024.

Calendario 29 Febbraio – 08-13-21 Marzo : con Orario 09-14, presso Az. Agricola ISIS Macchiascandona, GR

Le iscrizioni sono aperte a partire dal 22 Gennaio, tramite modulo on-line

Saranno accettate fino ad un massimo di 24 domande, e il corso verrà attivato con l’iscrizione di almeno 12 partecipanti.

Con successiva comunicazione, gli iscritti verranno informati della data certa di Erogazione Formativa. La quota di iscrizione è di €. 180,00 comprensiva della quota Assicurativa, Iva e Oneri.

Per ulteriori informazioni si può contattare l’Ufficio Formazione 0564 450662, o tramite WhatsApp 3351219245.

Per iscriversi –>> https://form.jotform.com/230601832518349

In Allegato Locandina PDF con Calendario, Dettagli e Informazioni aggiuntive


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Cia Grosseto: Solidarietà all’azienda Zizi per l’ultima aggressione. Piaga predatori fuori controllo

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Da custode del gregge a fornitore involontario di cibo per i predatori. Cia Grosseto si unisce allo sconforto di Giuseppe Zizi per l’ultima aggressione alle pecore e denuncia una realtà non più accettabile. 


“Il pastore contemporaneo si trova oggi nel paradossale ruolo di essere il garante del lupo, si è trasformato infatti da custode del gregge a fornitore involontario di cibo per i predatori. In passato, la pastorizia rappresentava una prospettiva di futuro per le famiglie e le generazioni successive, offrendo opportunità di studio e sicurezza economica. Oggi la stessa attività è diventata un’ardua sfida finanziaria”. Giuseppe Zizi, titolare di una storica azienda nella Maremma, esprime il suo sgomento dopo l’ennesimo attacco alle sue pecore: “Non riesco più a provare amarezza, ma solo profonda delusione. Ho implementato tutte le precauzioni per evitare gli attacchi, ma da ottobre scorso ogni settimana registriamo almeno uno o due episodi di aggressione. Complessivamente, oltre 50 pecore sono state sbranate, causando un danno ingente che è impossibile recuperare.”

L’ultimo attacco, verificatosi venerdì, ha portato alla perdita di 8 capi lasciando sul prato carcasse spolpate e animali colpiti a morte.

“ A volte non avverto nemmeno le autorità competenti –commenta Zizi- tanta è la mia rassegnazione e la certezza che non serve a nulla, perché l’aggressione non termina con la conta delle pecore morte o agonizzanti, ma con la conta dei danni indiretti che sono ingentissimi: pecore terrorizzate, aborti e una diminuzione della produzione di latte. La pastorizia era un’arte intrinseca alla Maremma, un’attività che ha consentito di presidiare il territorio e ora sta subendo un lento processo di disintegrazione. Il patrimonio ovino è destinato a scomparire, lasciando dietro di sé solo tracce di una tradizione che qualcuno sembra intenzionato a voler fermamente cancellare. E nello sgomento sta un altro sgomento- conclude – che tutto questo non sembra davvero interessare a chi dovrebbe tutelarci o sostenerci”.

“L’attacco recente all’allevatore Zizi rappresenta l’ennesimo episodio di una lunga serie e, come Cia Grosseto, esprimiamo, ancora una volta, la solidarietà verso questo agricoltore. Questo dolore non è solo formale, poiché da anni interveniamo, ovunque possibile, per sollevare l’ormai non più gestibile problema dei predatori. Una battaglia senza sosta nonostante le ostilità che abbiamo trovato lungo il cammino perchè consapevoli della tragedia quotidiana vissuta dai nostri pastori.” Claudio Capecchi presidente Cia Grosseto non usa mezzi termini per ricordare quanto impegno è stato profuso in questi anni a fianco degli allevatori. “Nel 2019 con un importante convegno, e successivamente in ogni altra occasione, abbiamo ribadito la necessità di intervenire per salvare il settore, ma così non è stato e oggi la situazione è insostenibile nella nostra terra. 

Per affrontare questa sfida, sono necessari due approcci – spiega Capecchi- Inizialmente, dobbiamo fornire un supporto immediato alle aziende agricole per compensare le perdite e i costi gestionali, stimati intorno a 50-60 euro per ogni pecora all’anno. Le risorse dovute non devono però gravare sui fondi di sviluppo rurale, ma devono essere reperite altrove, ad esempio attraverso un contributo dalla collettività. In caso contrario, gli stessi agricoltori sarebbero costretti a coprire i danni subiti.

Il secondo approccio deve necessariamente mirare a contenere il numero dei predatori. È dunque essenziale riconsiderare la Direttiva Habitat per ridurre significativamente il numero di grandi carnivori, lupi o ibridi.Un passaggio cruciale questo, che però richiede tempo. Nel frattempo, è essenziale fornire un concreto supporto finanziario alle aziende, assegnando i 50-60 euro precedentemente menzionati per sostenere gli allevatori costretti ad aumentare le spese per proteggere il proprio bestiame e garantire la loro sopravvivenza.

Infine – conclude Capecchi – attendiamo l’analisi scientifica per la revisione della Direttiva Habitat da parte dell’Europa, che sta valutando la possibilità di maggiore flessibilità e un “downgrading” dello status di protezione. Nel frattempo, poiché la legge lo consente, chiediamo l’applicazione della deroga contenuta nella Direttiva Habitat per ridurre, in modo coerente, il numero dei predatori nelle zone considerate ad alto rischio”



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COMUNICAZIONE DEL CONSUMO ANNUALE DI ACQUA PUBBLICA RELATIVO ALL’ANNO SOLARE 2023

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GLI ADEMPIMENTI DEL SETTORE LEGNO (EUTR 995/2010) “Registro Imprese Legno (RIL)” “Sistema Dovuta Diligenza”

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Aperte le iscrizioni alla “Selezione degli Oli Extra Vergini di Oliva DOP e IGP della Toscana 2024”

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Da: Promozione Agricoltura <promozione.agricoltura@regione.toscana.it>

Gentilissimi,

Con la presente si trasmette il Decreto Dirigenziale n. 26607 del 18/12/2023 L.R. 22/2016. Approvazione adesione alla “Selezione degli Oli Extra Vergini di Oliva DOP e IGP della Toscana 2024” – campagna olearia 2023/2024.

Aperte le iscrizioni: dalle ore 9.00 di martedì 19 dicembre alle ore 15.30 del 19 gennaio, ma comunque fino ad un massimo di 80 campioni, sarà possibile candidare gratuita- mente il proprio olio alla Selezione Oli 2024, esclusivamente in modalità online, all’indirizzo

https://regionetoscana.crmcorporate.it/selezioneoli2024

Ringraziamo dell’attenzione e porgiamo

Cordiali Saluti

Settore produzioni agricole, vegetali e zootecniche. Promozione. Sostegno agli investimenti delle imprese agricole e agroalimentari.



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INTERRUZIONE SERVIZIO FATTURAZIONE ELETTRONICA – Cia Grosseto

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INTERRUZIONE SERVIZIO FATTURAZIONE ELETTRONICA

Spett.le impresa, al fine di migliorare i nostri servizi, stiamo apportando importanti modifiche ai nostri software che ci costringono a sospendere l’operatività della fatturazione elettronica, come di seguito indicato.

L’accesso diretto al portale SEMPLICIAFE sarà interrotto dal 4 al 7 Gennaio 2024.

Le imprese che utilizzano in autonomia il programma per l’emissione delle fatture potranno emettere fatture (solo con data 2023) fino al 3 gennaio 2024.

La fatturazione tornerà disponibile sia per il 2023 che per il 2024 dal giorno 8 gennaio 2024.


ATTENZIONE

MESSAGGIO IMPORTANTE PER LE IMPRESE CHE RICHIEDONO LA FATTURAZIONE AI NOSTRI UFFICI

SERVIZIO SOSPESO DAL 27 DICEMBRE 2023 ALL’8 GENNAIO 2024


Le procedure per la contabilità utilizzate dai nostri uffici sono molto più complesse della sola fatturazione elettronica perché integrate nei programmi di contabilità. Per questo motivo non saranno utilizzabili per un periodo più lungo.

Non sarà possibile fornire il servizio di fatturazione dal 27 Dicembre 2023 all’8 Gennaio 2024.


Ci scusiamo per il temporaneo disagio, e cogliamo l’occasione per inviare i nostri più cordiali saluti e un augurio di buone feste.



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Assemblea annuale Cia-Grosseto. Capecchi: Senza agricoltura non c’è futuro

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Assemblea annuale Cia-Grosseto “Senza agricoltori non c’è agricoltura e senza agricoltura non c’è futuro. Il settore primario deve tornare ad essere al centro dell’agenda politica” 

Siamo il settore primario, l’unico settore di cui il mondo non può fare a meno, e lo rivendichiamo con orgoglio” con queste parole Il Presidente di Cia Grosseto, Claudio Capecchi, ha aperto l’annuale Assemblea della Confederazione provinciale che ha visto una nutrita presenza di agricoltori, rappresentanti del mondo politico e anche semplici cittadini, insieme per fare il punto sul presente e il futuro del settore agricolo. Nel suo approfondimento, il Presidente ha esaminato gli ultimi tre anni contrassegnati da sfide senza precedenti, tra cui la pandemia, il lockdown, il conflitto Russo-Ucraino, l’impennata dei prezzi delle materie prime e le gravi conseguenze della crisi climatica

.

 “Nonostante questo contesto drammatico- ha aggiunto – l’agricoltura ha conservato un ruolo centrale nell’economia, continuando a lavorare per fornire beni essenziali per l’alimentazione” 

Capecchi si è poi concentrato sulla provincia di Grosseto, evidenziando che anche questo territorio ha subito tanti cambiamenti, non sempre positivi, che hanno interessato il mondo agricolo. L’analisi ha messo sotto la lente d’ingrandimento le persistenti sfide affrontate, negli ultimi anni, dalla cerealicoltura, evidenziando incrementi costanti nei costi di produzione e il declino dei prezzi del grano sul mercato. Questo ha portato a una diminuzione della remunerazione per gli agricoltori e a una crescente rinuncia alla semina con l’aumento di campi abbandonati e soggetti a conseguenze più pesanti in caso di eventi avversi come incendi o maltempo.

Parole preoccupanti anche quelle riservate alla zootecnia locale che, non solo sta affrontando sfide legate all’incremento dei costi di allevamento, ma anche alla diffusione di patologie del bestiame. Un settore un tempo considerato un’eccellenza maremmana oggi un settore in affanno con aziende che chiudono e conseguenti ripercussioni sull’equilibrio economico e sociale soprattutto nelle aree collinari e interne. Seppur con un peso minore rispetto ad altri comparti, neanche la viticoltura e l’ortofrutta godono di una condizione ottimale. Questi settori stanno affrontando problematiche legate ad un filiera economica che è tutt’altro che equa e devono rispondere ad un mercato che richiede tecniche agricole sempre più sostenibili, approcci che, se condivisibili, hanno una ridotta resa e la produzione di prodotti che, sebbene sani, potrebbero non avere un aspetto gradevole e che rischiano di essere esclusi dalla grande distribuzione. Nemmeno l’olivicoltura sembra vivere un momento positivo: in Maremma infatti emerge un dualismo tra oliveti tradizionali e intensivi. 

“A tale proposito è necessaria una riflessione approfondita- ha spiegato Capecchi- poiché l’oliveto tradizionale non solo rappresenta un valore produttivo, ma anche culturale e paesaggistico. L’ampia diffusione degli oliveti intensivi nelle nostre zone, potrebbe compromettere questo valore fondamentale e portare a una omogeneizzazione della produzione, equiparando la cura e la dedizione degli agricoltori tradizionali, a quella degli oliveti intensivi. La valutazione di queste tecniche è cruciale e deve essere affrontata andando oltre un atteggiamento meramente ideologico”.

Il Presidente Cia di Grosseto ha poi affrontato diversi temi, alcuni persistenti e irrisolti, quali la gestione della fauna selvatica e la necessità di indennizzi in caso di predazione, la difficoltà di reperire manodopera agricola per la raccolta manuale, la carenza di infrastrutture per un’agricoltura moderna, l’urgenza di una programmazione accurata per la gestione delle risorse idriche, l’implementazione di invasi e il dragaggio dei fiumi. Capecchi non ha mancato di richiamare la politica a una programmazione attenta che consenta a tutte le aziende di modernizzarsi e mantenersi competitive e ha chiesto un rapporto collaborativo con la ricerca per affrontare le sfide climatiche. In merito alla PAC l’invito è stato quello che nelle zone disagiate, dove i costi di produzione sono più elevati, gli interventi siano più incisivi per sostenere l’economia locale e prevenire lo spopolamento. In merito alle misure volte a incentivare la produzione di energie rinnovabili utilizzando il suolo, l’invito è stato che non si intacchino aree fertili e che i benefici di tali interventi siano effettivamente accessibili alla maggioranza degli agricoltori.

“Per garantire la sopravvivenza del settore è fondamentale garantire un giusto reddito a chi lavora la terra-ha concluso Capecchi-In questo modo si potrà dare ossigeno alle aziende, garantire il necessario cambio generazionale, incrementare dell’efficienza e dell’innovazione aziendale, garantire la sostenibilità ambientale e la biodiversità. Fondamentale da questo punto di vista è sostenere l’aggregazione tra produttori nelle reti di impresa e nella cooperazione, nonché l’adesione a sistemi di qualità certificati, come le Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e le Indicazioni Geografiche Protette (IGP), oltre alla partecipazione ai vari distretti, inclusi quelli rurali, del cibo o biologici, essenziali per migliorare la visibilità e per promuovere i prodotti delle specifiche aree territoriali”



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Intelligenza artificiale: sfide e opportunità di reddito e crescita per il mondo agricolo. Cia Grosseto organizza una giornata di riflessione e confronto 

Back to Safety: Intelligenza Artificiale in azienda agricola – Scenario, tecnologie, strategia. Un titolo che richiama una sfida di estrema attualità quello del convengo organizzato da Cipa-AT Cia Grosseto, nella sede locale di Confindustria, e che ha visto una nutrita rappresentanza di stakeholders, studenti dell’Istituto Agrario di Grosseto il presidente di Cia Grosseto, Claudio Capecchi, il direttore Enrico RabazziFrancesca Grilli, responsabile dell’ufficio sicurezza di Cia Grosseto, e Massimo Mori Marco Nanni rappresentanti dell’azienda Itway che si occupa dello sviluppo della tecnologia Icoy. Un incontro di alto profilo, basato sulla necessità di implementare ogni mezzo possibile per cercare di ridurre al minimo gli infortuni sul lavoro. Durante il convegno sono stati presentati dati allarmanti: ogni 15 secondi, nel mondo, un lavoratore perde la vita a causa di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale. Le statistiche indicano che quotidianamente 6.300 persone muoiono a causa di incidenti o malattie legate all’attività lavorativa, totalizzando oltre 2,3 milioni di morti all’anno. Dati che declinati in modo coerente riguardano anche il mondo dell’agricoltura. Il Convegno ha rappresentato una significativa opportunità di riflessione sulle dinamiche dell’Intelligenza Artificiale nel contesto agricolo, con un focus particolare sulla sicurezza cercando di capire se i nuovi strumenti messi a disposizione dalla tecnologia, così come trovano applicazione nell’industria e nel settore portuale, possono essere adattabili al settore primario. In particolare, sono state esplorate le le opportunità connesse all’adozione di tecnologie avanzate in agricoltura, ed è stato fornito uno sguardo approfondito sulle potenzialità dell’IA nell’analisi dei rischi, nell’automazione di attività pericolose e nel monitoraggio delle condizioni ambientali, sottolineando il ruolo centrale della tecnologia nell’implementazione di pratiche di lavoro più sicure e nella riduzione degli incidenti sul lavoro.

“Il mondo agricolo evidenzia molte criticità – sottolinea Francesca Grilli – è caratterizzato da attività svolte in solitudine a volte su vasti terreni a volte in zone impervie dove è difficile monitorare una situazione di emergenza, inoltre molte operazioni coinvolgono lavorazioni meccaniche con la presenza di lavoratori a terra. Una realtà quella del settore primario che richiede sistemi in grado di riconoscere le zone pericolose e la presenza di persone al fine di prevenire incidenti, talvolta fatali”

“Per un agricoltore, preservare il proprio reddito è essenziale – ha aggiunto Marco Nanni ingegnere informatico ICOY- e in questo contesto, l’Intelligenza Artificiale (IA) può fornire un prezioso supporto. Il sistema proposto da ICOY dimostra la capacità di distinguere un lupo da una pecora, aprendo prospettive non solo in termini di tutela del reddito, ma anche di sviluppo e crescita”.

“Non solo sicurezza per le persone ma anche la possibilità di controllare i confini e i perimetri soprattutto laddove esiste del bestiame- ha aggiunto Massimo Mori account manager ICOY – L’IA è un aiuto digitale per l’azienda, un collega prezioso che offre all’agricoltore la possibilità di migliorare l’efficienza, ottimizzare le operazioni, aumentare la produttività e un prezioso aiuto in tema di infortuni sul lavoro . 

“Cia Grosseto – ha infine concluso il presidente Capecchi – ha sempre operato affinché la sicurezza sul lavoro sia riconosciuta come un aspetto culturale e di fondamentale importanza. Benché possa essere percepita come un costo per l’imprenditore, la sicurezza sul lavoro rappresenta, in realtà, un investimento essenziale. Ciascun incidente, indipendentemente dalla sua entità, comporta conseguenze dannose sia per l’individuo coinvolto che per l’azienda stessa, con riflessi sulla collettività. In linea con questa visione abbiamo costantemente lavorato affinché la politica sostenga le aziende agricole nell’attuazione di tutte le necessarie misure di tutela per garantire un ambiente lavorativo sicuro”



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