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Zona Grosseto
Sala Grosseto Sviluppo
Via Giordania 227 – Grosseto
Lunedì 26 febbraio ore 14.30
Zona Pitigliano
Cantina di Pitigliano
Via Ciacci 974 – Pitigliano
Martedì 27 febbraio ore 9.30
Zona Scansano
Cooperativa Pomonte
Loc. Pomonte – Scansano
Martedì 27 febbraio ore 15.00
Zona Follonica
Sala Auser
Loc. Puntone – Scarlino
Venerdì 1 marzo ore 9.30
Zona Paganico
Sala Misericordia
Via Circondaria – Paganico
Venerdì 1 marzo ore 14.30
Zona Manciano
Cinema Moderno
Via Marsala – Manciano
Lunedì 4 marzo ore 10.30
“È tempo di affrontare nuovamente l’attuazione della legge delega (39/2023) sulla non autosufficienza perché, dopo l’iniziale soddisfazione per l’approvazione parlamentare, diventa evidente che il governo si nasconde dietro un paravento” afferma Giancarlo Innocenti, presidente ANP CIA Grosseto.
“Questa legge, risultato di un lungo e fruttuoso lavoro condotto da 60 organizzazioni riunite nel Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, rischia di rimanere un progetto senza attuazione concreta, lasciando le persone vulnerabili e gravemente disabili senza l’assistenza necessaria”
Il presidente ANP- Cia Grosseto evidenzia una serie di problematiche nel processo di implementazione della legge.
“La fretta nell’approvare la legge di bilancio per evitare l’esercizio provvisorio ha portato all’assenza di stanziamenti, in quanto mancavano i decreti attuativi – spiega – E anche ora che si stanno redigendo tali decreti, la situazione finanziaria non offre speranze. Non vi sono fondi disponibili, e i decreti attuali presentano lacune significative – continua Innocenti – È inaccettabile la mancanza di una organizzazione più efficace dei servizi domiciliari e l’assenza di indicazioni chiare riguardo al ricorso alle strutture residenziali.”
Il decreto, programmato per il biennio 2025/2026, rischia di restare un mero esercizio teorico senza sostanza pratica, data la mancanza di finanziamenti nel 2024 e le incertezze riguardo all’attuazione delle misure previste dal PNRR. Anche coloro che potranno beneficiare delle misure dovranno accontentarsi di un supporto minimo.
“Le condizioni per accedere all’aiuto sono troppo restrittive, insiste Innocenti. I beneficiari devono essere classificati ad alto bisogno assistenziale, avere almeno 80 anni e un ISEE inferiore a 6.000 euro annui, escludendo così anche i pensionati al minimo, ricevendo al massimo 850 euro mensili, non fruibili se finalizzati allo stipendio di una badante regolarmente assunta
Non possiamo accettare questa situazione. Una vasta parte della popolazione non autosufficiente rimarrà senza aiuto, costretta a sopportare da sola i costi elevati dell’invecchiamento e delle cure mediche. Infine – conclude amareggiato il presidente – è un vero affronto vedere come questi temi che toccano tutti gli agricoltori che hanno dedicato la loro vita a garantire cibo sano e un territorio sostenibile non abbiano trovato spazio nelle richieste di chi ha invaso le strade del Paese con i trattori, evidentemente è un regalo al nostro Governo”
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“Non possiamo non essere a fianco e non condividere il malessere degli agricoltori che oggi portano i loro trattori in piazza e questo perché sono sostanzialmente le stesse rivendicazioni che da sempre la Confederazione provinciale sostiene”
Così Cia Grosseto in merito al disagio del mondo agricolo che si è trasformato in una grande manifestazione che sta riempiendo le strade del nostro paese.
“È importante ricordare – affermano i dirigenti provinciali – che negli anni, Cia Grosseto, si è attivata per far sentire la voce del mondo agricolo e ribadire con forza l’essenzialità del riconoscimento di una giusta ed equa remunerazione per poter continuare a lavorare. Con tali premesse, abbiamo organizzato manifestazioni in Toscana e una manifestazione nazionale a Roma lo scorso 26 ottobre; abbiamo promosso convegni, tavoli di incontro con le istituzioni e la politica, a vari livelli, per chiedere ascolto. Inoltre, abbiamo dato vita a numerosi momenti di confronto con gli associati su questioni cruciali per il settore, come, per esempio, quelli organizzati dai nostri tecnici per spiegare la complessità della nuova Pac e, preso atto delle complessità, abbiamo prontamente sollevato richieste di modifiche per affrontare alcuni dei suoi aspetti.
Abbiamo sottolineato la necessità di interventi urgenti contro i danni da fauna selvatica, per il caro gasolio, per arginare la crisi climatica; abbiamo invocato la semplificazione di una burocrazia sempre più ostile e la revisione dell’Irpef e non abbiamo mancato di affrontare le incongruenze causate da una politica europea lontana dalle nostre istanze. Soprattutto – sottolineando decisi – siamo stati l’associazione di categoria che ha sempre teso una mano alle altre due, chiedendo unità nel rivendicare temi che attanagliano, indistintamente, tutti coloro che lavorano nel settore primario.
Oggi constatiamo che, nonostante i nostri sforzi, che siamo pronti a riconoscere possano essere migliorati, il nostro impegno non è stato recepito né dalle istituzioni, né dalla politica, e forse nemmeno da alcuni dei nostri associati. Questa situazione ha offuscato e messo in dubbio la nostra capacità di rappresentanza, con l’evidente conseguenza che alcuni hanno scelto di metterci da parte.
Noi al contrario, torniamo a sottolineare l’importanza cruciale dei corpi intermedi e il loro ruolo fondamentale per ottenere risposte concrete e a lungo termine che non siano slogan di facciata o proclami elettorali. Per questo, anche in questa difficile circostanza, siamo pronti a sostenere e a essere a fianco di coloro che manifestano legittime rivendicazioni agricole e, come sempre abbiamo fatto cercheremo, nel rispetto della nostra natura sindacale, l’unità anche con chi si proclama portatore unico delle istanze agricole.
Siamo disponibili – concludono da Cia Grosseto – a rappresentare le richieste degli imprenditori agricoli in ogni occasione possibile, a partire dai tavoli politici, a condizione che le attuali rivendicazioni nelle piazze non siano strumentalizzate a fini politici, da cui vogliamo mantenere una chiara distanza”.
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Caro/a Socio/a,
il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori italiani a causa delle avversità meteorologiche, delle fitopatie, degli elevati costi di produzione e di una congiuntura di mercato molto complessa. La nostra Confederazione ha avanzato strategie e proposte che consentissero al settore di far fronte ai numerosi problemi e sviluppare una visione forte per il futuro.
Dalla Conferenza economica di febbraio scorso alla più recente Assemblea nazionale di fine novembre, abbiamo attivato un confronto serrato con le istituzioni nazionali ed europee, come con i principali stakeholders, sottoponendo ai decisori politici il nostro Piano nazionale per l’agricoltura.
Abbiamo presentato un documento, con obiettivi e misure, per accrescere il peso
economico e la forza negoziale del settore, incentivarne il ruolo e il presidio ambientale, mettere l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne, salvaguardare i servizi e le attività sociali, cruciali per i territori rurali, e consolidare la crescita dell’export agroalimentare Made in Italy. Allo stesso tempo, per affrontare le grandi emergenze, crisi climatica e fauna selvatica in primis, ma anche questioni annose come la carenza di manodopera e il tema della semplificazione burocratica.
Il 26 ottobre scorso, ben consapevoli della situazione drammatica e dell’importanza, urgente, di dare voce al comparto, siamo scesi in piazza a Roma, con la nostra mobilitazione nazionale, sotto lo slogan “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri”, per rivendicare la centralità dell’impresa agricola e del suo reddito. Una manifestazione, fortemente voluta, che ha visto in Piazza Santi Apostoli 3 mila agricoltori arrivati da tutta Italia per esprimere, civilmente, tutto il dissenso e malessere delle imprese agricole e presentare le istanze più dirimenti per il settore.
Oggi, ciò che sta avvenendo oltralpe non va certo sottovalutato e mi offre l’occasione di
evidenziare le nostre azioni e il valore del confronto, nelle sedi opportune, tra organismi accreditati e istituzioni e interlocutori economici. Nel nostro agire ci siamo posti obiettivi concreti e non ideologici con spirito di unitarietà che fa parte del nostro Dna.
Questa mia comunicazione vuole evidenziarti quanto emerso nella recente Assemblea Nazionale che rappresenta la posizione di Cia-Agricoltori Italiani, rispetto ad asset prioritari per il settore:
Valore lungo la filiera – Stiamo proponendo una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto garantendo l’equo compenso, certificato e incentivando gli accordi di filiera.
Centralità aree interne e agricoltura familiare – Proponiamo norme che valorizzino il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, dove è necessario uno snellimento burocratico e il riconoscimento economico per chi, da sempre, agisce come custode del territorio.
Consumo di suolo zero – Partendo dalle esperienze legislative di alcune regioni, proponiamo una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo. Quindi, il no a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra.
Risorsa acqua – Subito un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi, che, insieme a soluzioni aziendali, facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico.
Emergenza fauna selvatica – Raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed
applicabile la legge nazionale, fornendo così lo strumento applicativo alle regioni.
Revisione della Pac – Questa Pac non funziona, troppa burocrazia e inapplicabilità degli eco- schemi che colpevolizzano l’agricoltura e gli sottraggono importanti risorse. Va abolito, immediatamente, l’obbligo al 4% di incolto. Occorre, dunque, stringere i tempi e intervenire efficacemente per una Pac non più punitiva, ma incentivante, capace di orientare le risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio.
Crisi climatica – Puntare sulla ricerca agricola, anche varietale, per ridurre i costi di
produzione e aumentare la redditività delle imprese. Le Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) siano una priorità, per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici. Fitofarmaci – Non possiamo rinunciare, per imposizioni normative comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.
Mercati – Serve una maggiore attenzione alla politica commerciale europea, in particolare sul
Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole negli scambi.
Queste sono alcune delle molteplici sfide che, come Cia-Agricoltori Italiani, abbiamo riconosciuto e accolto da protagonisti attivi del confronto, del dibattito e del dialogo con le istituzioni nazionali ed europee. Prima ancora continuando ad ascoltare voi, anima della nostra agricoltura e di un intero Paese. Questo è, e resta, il nostro impegno per un’agricoltura davvero al centro.
La nostra mobilitazione partita il 26 ottobre a Roma, con il tuo supporto, continuerà in
Europa perché siamo convinti che l’agricoltura non è il problema ma la soluzione!
Cristiano Fini – (Presidente Cia Nazionale)
Calendario, Programma e Gestione del Corso