25 novembre servono coraggio e volontà

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25 novembre servono coraggio e volontà per modificare comportamenti che portano alla violenza contro le donne 

Serve rilanciare, su tutto il territorio nazionale, i Consultori familiari istituiti dalla legge 405/75 per l’assistenza alla maternità e alla famiglia. Caratterizzati da servizi multidisciplinari e da una forte visione di genere, costituiscono un patrimonio unico del nostro Paese da rafforzare e promuovere anche ospitando, laddove possibile, i centri antiviolenza rivolti a tutti. A dirlo, Donne in Campo, l’Associazione al femminile di Cia-Agricoltori Italiani che in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ribadisce non solo l’importanza del lavoro quale arma, tra le più potenti, contro le violenze di genere, ma invoca anche una rinnovata attenzione per la rete dei Consultori, unità diffusa a sostegno della famiglia, principale nucleo della società, oggi in crisi silenziosa e drammatica.

“Crediamo che il problema della violenza sulle donne sia un problema culturale e strutturale – affermano congiuntamente le dirigenti di Cia Grosseto – La nostra esperienza di donne, madri, figlie, sorelle e mogli ci insegna che bisogna avere il coraggio di estirpare quei stereotipi e quei preconcetti che oggi sono accettati e consolidati e che si traducono in un modo di essere e di pensare. Proprio queste storture – continuano le dirigenti – danno vita a quell’idea di “possesso” che sfocia inevitabilmente in un senso di superiorità e si trasforma in violenza e in femminicidio quando la donna non si sottomette. E’ impressionante il numero di donne uccise proprio da persone con le quali avevano un legame sentimentale. Serve coraggio e tanta volontà; serve educare i giovani sin dall’infanzia, cosi come, secondo noi, serve maggiore informazione sulle possibilità di denunciare i maltrattamenti e migliori strutture per accogliere le donne maltrattate. Riteniamo inoltre che una magistratura più sensibile e forze di polizia più attente, pronte ad accogliere le segnalazioni, potrebbero fare una sostanziale differenza. Come Cia-Grosseto – concludono le dirigenti della Confederazione – abbiamo sempre cercato di ridurre il gender gap partendo proprio da noi; certo sappiamo che la strada è ancora lunga, purtroppo anche nel nostro settore, settore tradizionalmente maschile, ma lo sforzo dichiarato è quello di essere noi per primi un esempio di equità e di rispetto di ogni essere umano dunque anche delle donne”

“La comprensione dei ripetuti casi di violenza e sofferenza -dichiara Pina Terenzi, Presidente di Donne in Campo– è necessaria per fermare la conta degli episodi che connotano uno dei fenomeni più drammatici di questo secolo”. A tal riguardo, proprio una sanità a misura di donna fatta di assistenza di prossimità, consultori e telemedicina, può fare da cardine e garantire benessere e salute. Inoltre, insieme a una adeguata rete di asili nido e di assistenza agli anziani e ai diversamente abili, contribuisce a conciliare la vita lavorativa con quella familiare.

 

“La denatalità -prosegue Pina Terenzi- ha assunto proporzioni gravi e preoccupanti. Dal 2015, la popolazione italiana è andata diminuendo ogni anno e l’impatto dell’epidemia non ha fatto che acuire il fenomeno, registrando un minimo storico delle nascite dall’Unità d’Italia a oggi.

 

La mancanza di strategie a lungo termine per un problema così complesso -aggiunge la presidente di Donne in Campo– disconosce il valore sociale della maternità che, invece, di fronte a questo allarmante calo delle nascite, merita adeguato riconoscimento e giusta dignità. Ciò significa, non solo garantire alle donne aiuti e sostegni economici, ma anche assicurare loro il diritto di scegliere per la costruzione di una famiglia e ricevere il sostegno necessario, in tutte le forme possibili. La maternità è un diritto -conclude Terenzi-. Diciamo ‘mai più’ all’inaccettabile bivio tra impegno lavorativo e famiglia, tra attivismo, rappresentanza, politica e cura dei figli”.


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Guida agli extravergini 2022 – Invio campioni, Slow Food

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Lettera di Slow Food

Gentile

produttore, anche quest’anno proseguiamo il nostro lavoro, volto a valorizzare l’Olio Extravergine di Oliva di qualità italiano e a segnalare il lavoro delle aziende e degli uomini che ne sono l’anima e il motore, evidenziando la produzione della penisola legata alla specificità dei diversi territori e a quel rilevante patrimonio varietale che garantisce agli oli identità eterogenee quanto peculiari. 

Anche quest’anno lo faremo sia pubblicando sui nostri siti, egione per regione, gli indirizzi e i nomi degli oli di tutti i produttori che otterranno una serie di riconoscimenti, sia lavorando alla edizione cartacea della Guida agli Extravergini 2022

Come ogni anno, da oltre venti anni, la pubblicazione prevede una parte di selezione qualitativa degli extravergini, Le chiediamo di collaborare con noi inviando a: 

Slow Food Italia 

All’attenzione di 

GUIDA EVO SLOW FOOD

Presso Il Duchesco

Alberese Scalo 58100 Gr

Possono passare dalle 9 alle 15 o dalle 18 alle 20

In caso di chiusura del Ristorante per COVID possono

comunque lasciare in veranda al cancello di ingresso avvisando al 3388462659

entro e non oltre il 15 gennaio 2022

tre campioni da 0,500 o da 0,750 del/i suo/i Olio di Oliva Extravergine, raccolto 2020-21, congiuntamente alla compilazione della scheda acclusa. Specificare sulla confezione la dicitura Degustazione annata 2021-2022. : 

Maggiori Informazioni nella Lettera Informativa


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Capecchi: Quando si parla di predazione si deve tener conto di tutti gli aspetti inerenti alla questione

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Pastorizia: Analisi parziali sono fuorvianti, non servono a tutelare il reddito degli agricoltori, la biodiversità e una sostenibilità ambientale.

“Purtroppo ancora una volta siamo costretti, e sottolineiamo la parola costretti, a tornare sulla questione predatori. Lo facciamo a seguito di notizie emerse durante alcune trasmissioni televisive che, pur proponendosi di approfondire questa difficile condizione, a dir nostro, non tengono conto di alcuni aspetti fondamentali della questione: gli ingenti costi aggiuntivi che gli allevatori devono sobbarcarsi per poter lavorare.”  Sono le parole di Claudio Capecchi, presidente Cia-Grosseto che fanno seguito ad alcune trasmissioni televisive dedicate alla predazione.

“Come Cia–Grosseto abbiamo sempre sostenuto che la questione è particolarmente delicata e che le posizioni radicali, da qualsiasi parte vengano, non aiutano. In questi anni abbiamo ribadito che i diversi mezzi di prevenzione, dal cane da guardiania alle recinzioni di ultima generazione, possono sicuramente rappresentare un aiuto contro la predazione, però quello che abbiamo anche evidenziato, perché ce lo testimoniano gli eventi quotidiani, è che nessun sistema è risolutivo. Ne consegue che l’allevatore, per poter sperare di continuare a sopravvivere, deve modificare il suo modo di lavorare: le pecore devono essere messe al chiuso la notte, mentre durante la giornata bisogna passare ad un pascolo assistito; il numero dei cani da guardiania deve essere congruo al tentativo di allontanare i predatori e gli stessi vanno controllati perché potrebbero essere una minaccia per chi attraversa la zona. Tutto questo comporta degli interventi economici ingenti che quasi mai vengono considerati quando si affronta la questione lupo-pecora, come se fosse scontato che il pastore deve continuare ad investire economicamente per allontanare i predatori. Tenere le pecore al chiuso – spiega Capecchi -significa dotare le aziende di strutture più ampie che hanno un costo elevato perché devono garantire la tutela e il benessere dell’animale, aumentare il numero dei cani significa aumentare le spese dei mangimi e poi dobbiamo considerare la spesa per le recinzioni. Insomma ,oggi il pastore deve affrontare notevoli spese aggiuntive se vuol sopravvivere e questo a scapito del reddito aziendale.

E’ stato calcolato, da Enti preposti e dunque non da Cia, che oggi ogni capo ha un costo maggiorato di circa 40 – 50 euro per pecora. Un’enormità per il pastore che non potrà mai ricoprire tale esborso con la vendita dei suoi prodotti. Affrontare la questione predatori analizzando solo una parte del problema significa dunque fare demagogia; come Confederazione, riteniamo fondamentale che il tema venga affrontato in ogni suo aspetto senza mai omettere quali e quanti sono gli ingenti costi che devono sostenere le aziende per difendersi dai predatori. Consapevoli della complessità della questione– prosegue il presidente – abbiamo sempre evitato gli estremismi, siamo disponibili a dialogare con tutti e soprattutto abbiamo chiamato la politica a fare la sua parte.

Spetta infatti proprio alla politica individuare delle progettualità che consentano alle pastorizia di non morire; a noi, rappresentanti di tutti i pastori, qualunque sia il loro pensiero, spetta però il compito di illustrare la questione con onestà intellettuale, la stessa onestà che ci piacerebbe vedere ogni volta che si parla di questo argomento.  Analisi parziali – conclude Capecchi -sono fuorvianti, creano diffidenza e scontri, non servono a tutelare la pastorizia e il reddito degli agricoltori, ma non servono nemmeno alla biodiversità e a garantire una sostenibilità ambientale.” 


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REGIONE TOSCANA Avviso di selezione per partecipare a BuyWine Toscana 2022 – Firenze, 11 e 12 febbraio 2022

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A tutte le Imprese che producono e commercializzano vini a denominazione di origine

 BuyWine Toscana 2022 – Aperte le candidature dalle ore 8:00 di venerdì 29 ottobre 2021 (fino al 15 novembre ore 13:00)

Si comunica che la Regione Toscana, con Decreto n.18692 del 26-10-2021, ha approvato l’avviso per la raccolta delle manifestazioni di interesse alla partecipazione al BuyWine Toscana 2022, in programma a Firenze l’11 e 12 febbraio 2022 (vedi allegato).

Sarà possibile fare domanda fino alle ore 13:00 del 15 novembre 2021, sulla piattafoma CRM alink http://regionetoscana.crmcorporate.it

Si informa altresì che, per qualsiasi problema di registrazione alla piattaforma/caricamento dei documenti/assistenza tecnica è possibile contattare l’help desk telefonico al numero 800 911 856 (o la mail crmregionetoscana@uplink.it) – dal Lunedì al Venerdì in orario 9:00-18:00.


Allegato A al Decreto

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Incontro Tematico Orti Blu: 12 Novembre 2021 – ore 14.00

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Orti Blu: soluzioni innovative per la gestione sostenibile delle risorse idriche per l’agricoltura


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Prezzi record per le materie agricole e redditi in caduta libera per gli agricoltori

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Prezzi record per le materie agricole e redditi in caduta libera per gli agricoltori. 

Ennesima tempesta per il settore primario 

“Si fanno sentire pesantemente i contraccolpi dell’emergenza sanitaria e non solo sotto il profilo della salute ma anche per le conseguenze che questa sta avendo sul settore primario. Il lock down, la frenata degli scambi e dell’economica hanno innescato un cortocircuito che ha fatto schizzare in alto il prezzo delle materie prime” 

Enrico Rabazzi direttore di Cia Grosseto si fa portavoce dell’ultima tempesta che si è abbattuta sul mondo agricolo e aggiunge “Questo scenario dimostra chiaramente che il Sistema Italia ha bisogno di un cambiamento che coinvolge tutti i protagonisti, ma in attesa che ciò avvenga gli organi di controllo e la politica devono immediatamente intervenire riequilibrando tutta la catena agricola e distributiva dando un valore congruo ad ogni passaggio. L’aumento ingiustificato di molte materie prime e la difficoltà nel reperirne altre, per l’ agricoltura saranno i motivi che, sommati ai danni causati prima da una forte ghiacciata e poi da una prolungata siccità, decreteranno la chiusura di molte aziende in Maremma. Anche in provincia di Grosseto infatti – precisa il direttore – la situazione è critica perché, anche se per qualche settore c’e stato un aumento del prezzo dei prodotti, questo viene vanificato dai costi di produzione ”

Oltre al petrolio, al gas e ai metalli Cia-Agricoltori Italiani evidenzia l’aumento dei concimi come il nitrato ammonico, salito a +65% (da 46 euro/qt a 85 euro/qt) e dell’urea aumentato del 55% (da 55 euro/qt a 88 euro/qt). Sostanze che sono, ovviamente, altrettanto importanti per la preparazione di gran parte dei terreni agricoli e per molte altre colture di stagione, fino a incidere su quantità e qualità del prodotto finale. Stesso discorso per il comparto zootecnico e allevatoriale. I rialzi su mais (+50%), soia (+80%) e mangimi in generale, rendono decisamente poco remunerativa la produzione di carne di qualità controllata, soprattutto dove ci sono contratti di filiera con le principali catene della Grande distribuzione. E ancora, i rincari fino al 50% su gasolio, energia e plastiche, oltre quelli sugli alimenti per gli animali, mettono ko gli allevatori di vacche da latte per i quali è già una sfida, la conquista di un aumento di almeno 5 cent al litro sul prezzo del latte.

“Molti rincari sono chiaramente speculativi – aggiunge il direttore –e vanno a ricadere sulle spalle dei consumatori e degli agricoltori. La bramosia, per certi aspetti anche legittima, nel voler recuperare quanto perso durante i mesi di lock down si è però trasformata in avidità che rischia di diventare un boomerang. Oggi gran parte delle aziende agricole e zootecniche sono al limite della sussistenza; il prossimo passo sarà la chiusura: Vale a questo punto ricordare che ogni volta che muore un’azienda agricola la sconfitta non è solo per l’imprenditore ma per tutto il territorio circostante. Una buona agricoltura, che garantisce un giusto reddito per sopravvivere, non solo presidia il territorio e l’ambiente ma è anche garanzia per la salute dell’animale e per la sicurezza alimentare. In questo periodo le nostre produzioni sono messe a rischio competitività con prodotti provenienti da altri paesi, dalla dubbia salubrità ma sicuramente a prezzi inferiori. Per questo alla politica locale e nazionale chiediamo delle risposte urgenti; gli organi di controllo ci sono, serve che si attivino immediatamente. Quando rivendichiamo un giusto ed equo reddito per chi lavora 7 giorni alla settimana, spesso in condizioni di disagio, intendiamo anche questo- conclude Enrico Rabazzi – che le istituzioni intervengano quando i prezzi delle materie prime registrano aumenti ingiustificati o, peggio, quando queste scarseggiano in attesa che i prezzi possano ulteriormente essere aumentati” 


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Aperte le Iscrizioni del Corso : GESTIONE DELL’OLIVETO E TECNICHE DI POTATURA

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CIPA-AT Grosseto, per mezzo delle attività del Progetto “Agricoltura IN Forma“, azione del PSR della Regione Toscna Mis. 1.1, ha in programma attività formative con l’impegno nel raggiungere una produzione di olio EvO più ecocompatibile, attraverso la definizione e diffusione di nuovi approcci di gestione.

Le attività formative programmate vogliono trasferire agli imprenditori (anche se in modo sintetico) un’analisi delle principali fasi che definiscono la moderna olivicoltura in un’ottica di gestione sostenibile con un particolare approccio alle tecniche di potatura.

Le fasi principali dell’olivicoltura, a partire dall’impianto dell’oliveto fino alle fasi di raccolta e trattamento, compresa la fase di potatura vengono trattate proponendo un approccio che permetta una riduzione degli impatti ambientali.

L’adozione da parte dell’olivicoltore di comportamenti virtuosi nella gestione dell’oliveto può essere premiata con una migliore qualità organolittica del prodotto finale.

La carenza di personale specializzato nelle fasi di potatura, spesso determina una gestione non coerente sia alla valorizzazione del prodotto sul mercato, sia alla gestione sostenibile della coltura stessa.

Per questi motivi CIPA-AT Grosseto ha previsto una serie di attività formative tra cui Corsi della durata di 32 ore che hanno come sviluppo e titolo la GESTIONE DELL’OLIVETO E TECNICHE DI POTATURA.

I corsi come da Bando PSR sono per i partecipanti gratuitici e sono destinati essenzialmente ad imprenditori agricoli, singoli e associati, iscritti al registro delle imprese, dotati di partita IVA. : + Info : shorturl.at/epuxV

Le attività rientrano nelle attività del PSR di CREAZIONE DI IMPRESA E GESTIONE IMPRENTORIALE IN AGRICOLTURA ed hanno un programma così definito :

TOTALE ORE 32 (Teoria 10, Pratica 22)

Attività Teorica : Dicembre 2021

Attività Pratica : Gennaio/Febbraio 2022

Per Informazioni e Iscrizioni:

CIPA-AT Grosseto (www.qmtt.net)

Telefono : +39 0564 450662

email : info@qmtt.net

Modulo prenotazione (Codice Corso : 037) : shorturl.at/iIMU0

Termine delle Iscizioni 22/11/2021

Si ricorda inoltre che Il diritto di partecipazione sarà attribuito alla priorità della cronologia di prenotazione dell’attività.


Vai al Modulo di Prenotazione (Codice 037)

+ Informazione sul Bando PSR Mis. 1,1

Locandina in PDF



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Zootecnia: la politica deve intervenire con urgenza per dare risposte agli allevatori

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Zootecnia: la politica deve intervenire con urgenza per dare risposte agli allevatori.

Settore non più competitivo e a rischio chiusura

Sono stati sostanzialmente 4 i temi discussi durante il GIE, Gruppo di Interesse Economico settore zootecnico, organizzato da Cia-Agricoltori Toscana; alcune problematiche sono di lunga data, altre più recenti, insieme però rappresentano dei macigni con i quale il settore primario deve convivere. 

“Da anni – ha esordito il presidente di Cia Grosseto Claudio Capecchi – chiediamo uno snellimento della burocrazia, chiediamo una diminuzione delle pratiche e degli adempimenti e per tutta risposta registriamo un loro aumento: sono aumentati i controlli e le verifiche, gli obblighi sono sempre più stringenti e a volte vessatori. Premesso che ogni norma che tutela la sicurezza alimentare e il benessere degli animali trova il nostro consenso, siamo però contrarti ad una burocrazia nemica di chi lavora” 

Altra questione spinosa affrontata nel corso dell’incontro è stata quella dell’aumento dei costi di produzione dovuta all’aumento dei costi energetici e delle materie prime.  

“Le materie prime come i mangimi, i concimi, il gasolio, sono arrivate alle stelle mettendo in crisi molte aziende zootecniche-ha spiegato Capecchi-Sono rincari che purtroppo non sono compensati da un aumento dei prezzi di vendita dei prodotti e le aziende si vedono minacciate a causa di un’impennata dei costi e da una caduta libera dei guadagni; operazioni, a volte, speculative che gravano sulle spalle degli agricoltori che sono l’anello più debole della filiera ”

Durante il GIE non sono poi mancati temi sui quali la Confederazione Toscana ha più volte chiesto attenzione alla politica e alle istituzioni ricevendo risposte parziali e comunque non in linea con le esigenze degli imprenditori agricoli. Tra questi la questione “ungulati” che, da minaccia alle colture agricole, oggi rischia di diventare un problema nazionale di tipo sanitario

“Il contenimento dei cinghiali è una necessità non più procrastinabile per i danni che provocano alle colture, perché sempre più spesso sono una minaccia alla sicurezza stradale ma anche per l’intensificarsi dei casi di Peste Suina Africana registrata in molti Paesi europei e per rischio, concreto, che questa possa contaminare gli allevamenti dei suini. Altra questione che ancora una volta siamo costretti ad affrontare dopo 30 anni di battaglie è quella dei predatori. Abbiamo compreso che una soluzione a questa piaga non c’è, o non si vuol trovare, e che l’unica alternativa sarebbe quella di tenere le pecore segregate in un ricinto-ha precisato il presidente-E’ evidente che spetta solo alla politica il compito di intervenire con delle progettualità per sostenere le aziende che sono costrette a lavorare in presenza di predatori, di trovare i modi per limitare gli attacchi e dare i ristori per i danni diretti e indiretti. Poiché è stato calcolato che fare gli allevatori in aree soggette a predazioni ha un costo maggiorato di circa 40/50 euro per capo, la politica, se crede che la zootecnia abbia una sua importanza, deve farsi carico di questi oneri per evitare che le aziende soccombano perché non competitive con produzioni derivanti da altri paesi. Come Cia Toscana e Cia Grosseto siamo, e sempre saremo, disponibili a nuovi tavoli di confronto ma ribadiamo che devono essere le Istituzioni a dare le risposte: noi possiamo suggerire percorsi ma la politica deve assumersi la responsabilità di trovare le soluzioni che sappiano soddisfare tutte gli attori coinvolti nella filiera”


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PRENOTA LA RIUNIONE INFORMATIVA

entro il 3 Novenbre

 

A tutti gli Allevatori

Sistema informativo nazionale della farmacosorveglianza, ricetta elettronica e registro elettronico dei trattamenti terapeutici – disposizioni in materia di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati, in attuazione delle direttive 2001/82/CE e 90/167/CEE

in riferimento all’oggetto, considerato che la Confederazione Italiana Agricoltori di Grosseto sta effettuando incontri in presenza sul territorio provinciale e nel rispetto delle linee guida antiCovid, considerato inoltre la necessità che tale attività sia completata con altre riunioni, premesso quindi che gli interessati, devono contattare per una manifestazione di interesse i ns. Uffici di Zona fornendo la denominazione esatta dell’Impresa e il proprio n° di cellulare entro e non oltre il 3 NOVEMBRE ai numeri telefonici di Vostra conoscenza o meglio attraverso una mail, utilizzando tra gli indirizzi sotto riportati, quello

corrispondente all’Ufficio Zona dove abitualmente Vi rivolgete

si comunica quanto segue:

REGISTRO ELETTRONICO DEI TRATTAMENTI TERAPEUTICI

Dal 28 gennaio 2022, per tutte le aziende zootecniche che fanno uso di medicinali veterinari e dei mangimi medicati. è previsto il passaggio obbligatorio al REGISTRO INFORMATIZZATO DEI TRATTAMENTI TERAPEUTICI.

Questo è sancito dall’art. 14 comma 1 del Decreto Legislativo del 2 febbraio 2021 n. 27 a seguito dell’applicazione del regolamento (UE) n. 2019/6 del 11 dicembre 2018.

Pertanto NON deve essere più detenuto il registro cartaceo dei trattamenti terapeutici che comunque dovrà essere conservato per 5 anni dall’ultima ricetta ivi riportata.

 Il  Veterinario aziendale prescrive i farmaci sempre con ricetta elettronica e viene tutto registrato nel sistema informatizzato per la  tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati.

 

COSA DEVE FARE L’ALLEVATORE PER APRIRE IL REGISTRO ELETTRONICO DELLA PROPRIA AZIENDA?

– L’AZIENDA SI DEVE REGISTRARE PRESSO IL SISTEMA INFORMATICO DELLA BANCA DATI NAZIONALE (BDN)

– COLLEGARSI    www.vetinfo.it

– FARE RICHIESTA DI UN “ACCOUNT” SEGUENDO LA PROCEDURA INFORMATICA

 – UNA VOLTA TERMINATA LA PROCEDURA SI RICEVE UNA EMAIL CON UN “LINK” DOVE CLICCARE PER   CONFERMA

– La preiscrizione viene inoltrata in automatico dal sistema alla USL competente per territorio e dalla medesima validata

– Saranno inviate per mail la username e la password per il primo accesso al sistema  

 – L’Allevatore provvede ad attivare il proprio ACCOUNT e consequenzialmente il  REGISTRO INFORMATIZZATO DEI  TRATTAMENTI TERAPEUTICI.

 Il registro dei farmaci è ufficialmente attivo.

L’Allevatore successivamente alla attivazione del registro, dovrà infine associare il proprio veterinario Aziendale che emette le ricette.

 Attivato il servizio, si opererà esclusivamente con il sistema  TRAMITE COMPUTER ma anche con una APP su cellulare.

Con l’indicazione terapeutica eseguita dal Veterinario e presente nel sistema, l’Allevatore procede dopo la somministrazione, alla registrazione della data di inizio e fine trattamento ENTRO le tempistiche previste:

 – 48 ORE DALL’INIZIO DEI TRATTAMENTI

– 48 ORE DALLA FINE DEI TRATTAMENTI

RICETTA ELETTRONICA

Nulla è cambiato nelle norme procedurali ed amministrative rispetto a quanto veniva fatto con la prescrizione dei farmaci tramite ricetta cartacea.

 Valgono le norme del previste dal D.lgs.  n. 193 del 6 aprile 2006ALGONO PERTANTO LE NORME DEL  DL. 136/2006, che riguardano la produzione, la registrazione, l’utilizzo dei farmaci ed il sistema della farmacovigilanza.

 La validità della ricetta resta valida per 10 giorni lavorativi .

IDENTIFICAZIONE DEGLI ANIMALI nella ricetta elettronica

 Con la RICETTA ELETTRONICA, devono essere individuati i soggetti a cui è destinato il farmaco qualunque esso sia ( ANTIBIOTICO, VACCINO , SVERMINATORE).

 Pertanto sarà indicata la matricola del soggetto a cui è destinato il farmaco.

Il sistema permette le identificazioni così dette MASSIVE.

Per esempio:

a) TUTTO IL GREGGE 

b) CAPI SOTTO I 12 MESI

c) CAPI NATI DAL …… , OPPURE  NATI DAL …… AL …., OPPURE  NATI PRIMA DEL ………

 

TUTTO QUANTO SERVE PER LA TRACCIABILITA’ SULL’UTILIZZO CORRETTO DEI FARMACI .

– PRESTARE ATTENZIONE ALL’INVIO DI ANIMALI TRATTATI CON FARMACI

– RICORDARSI DEI TEMPI DI SOSPENSIONE (periodo di attesa) 


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Il 4 novembre webinar gratuito “Vendere prodotti agroalimentari all’estero”

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Webinar 

“Vendere prodotti agroalimentari all’estero”

4 NOVEMBRE 2021, 09:30-13:30


La Camera di commercio promuove il primo webinar nazionale “Vendere prodotti agroalimentari all’estero – Aggiornamenti legislativi e casi pratici” organizzato dal Laboratorio Chimico Camera di Commercio di Torino in collaborazione con gli enti del Sistema Camerale (Camere di commercio, Unioni regionali, aziende speciali del territorio) aderenti al Portale Etichettatura e Sicurezza Prodotti. 

 

L’evento è dedicato alle corrette pratiche per l’esportazione dei prodotti alimentari verso i Paesi extra-UE, partendo da quelli che sono gli aspetti fiscali e doganali sino alla corretta etichettatura del prodotto destinato al mercato estero. La presentazione del prodotto, in linea con le disposizioni normative del Paese di destinazione, è infatti un aspetto che deve essere attentamente valutato nel momento in cui ci sia appresta ad effettuare la spedizione dei prodotti.

 

Il seminario online avrà un’impronta fortemente pratica, con l’obiettivo di fornire degli utili strumenti e spunti alle imprese per approcciarsi nel modo più corretto all’esportazione dei prodotti verso Paesi Terzi.

La partecipazione al webinar, tramite la piattaforma Microsoft Teams, è gratuita previa iscrizione fino ad esaurimento posti disponibili

Link di Iscrizione entro il 03-11-2021

Scarica la Brochure del Programma Webinar”.


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